
«Non avevo alcuna aspettativa sul laboratorio di teatro Gestalt e forse è proprio per questo motivo che ne sono rimasta entusiasta! L'idea di lavorare sul corpo, sul movimento libero e sull'improvvisazione nella massima espressività in compagnia di altre persone mi è piaciuta moltissimo... Ogni appuntamento era una piacevolissima sorpresa, un atto creativo. Ogni singolo incontro con l'altro... Ogni sguardo, sorriso, abbraccio, contatto... Ogni emozione provata... Mi ha permesso di conoscere sempre di più me stessa e di comprendere che quando mi lascio andare senza alcun condizionamento mentale e in assenza di giudizio, allora inizia davvero la magia! Che dentro ognuno di noi c'è un potenziale immenso... Mi sono sentita libera di manifestare tutto il mio essere! Luciano è un professionista molto preparato, attento e gentile... Un'esperienza molto bella, un laboratorio davvero molto valido ed arricchente!»
«Cosa e come è stato per me il primo incontro di teatro gestalt?
È stato un po’ come quando vai alle giostre e ci sono tante attrazioni sulle quali poter salire e la sensazione è che il tempo si fermi, ma contemporaneamente che passi in un attimo. È stato proprio un passare da un esercizio ad un altro, da un’emozione ad un’altra in modo così naturale e semplice. Poche volte mi era capitato di sentirmi subito così predisposta a provare, a buttarmi nelle cose, ma in quel momento li sembrava appunto la cosa più naturale del mondo. La fluidità con cui tutto avveniva mi ha meravigliata.
Inoltre mi sono trovata molto a mio agio e ho apprezzato il fatto che per una volta potessi esprimere attraverso il corpo e la gestualità le mie emozioni»
«La prima cosa che mi viene in mente pensando al laboratorio sono gli altri, nel senso che percepisco una condivisione molto più profonda con l'intimità e il vissuto degli altri partecipanti e questo mi costringe ad una partecipazione "emotiva" dell'esperienza che per me diventa proprio un'esperienza collettiva (e difatti a volte è difficile). Mi piace molto l'idea di poter verbalizzare e disegnare perché sento che mi prendo del tempo per riflettere e far sedimentare cose a cui a volte non do' il tempo di arrivare oppure non trovo il linguaggio giusto per farle uscire.»
«Premetto che di Gestalt non avevo nessuna specifica cognizione. Per quanto invece riguarda il teatro la mia esperienza è più ampia, essendo stata attrice, in passato, e avendo fatto per molti anni un mestiere di tecnico di palcoscenico prima e di costumista poi. Detto questo, mi è parso chiaro fin dal primo incontro che l'approccio e gli esercizi proposti da Luciano mi "costringessero" a mettere l'attenzione al mio corpo nel momento presente, a sentirlo, a capire lo stato d'animo che avevo e gli eventuali disagi, sensazioni e fastidi. Questo è stato per me estremamente importante, perché mi trovavo in un momento di importante trasformazione della mia vita. Ad ogni incontro ho cercato di rimanere quanto più possibile in questo tipo di esercizio, e, con mia grande sorpresa questo è diventato un allenamento naturale al quale mi trovo a riportare me stessa ogni volta che con la mente vado troppo nel passato o nel futuro. Ho imparando ad allontanarmi da certe situazioni in cui sento disagio, proprio grazie all'allenamento che ho sperimentato con gli esercizi proposti da Luciano. Per me è molto liberatorio poter esprimere quello che mi passa dentro attraverso certe tecniche teatrali senza essere preoccupata dell'esito, della resa e del gradimento di un pubblico. È molto gratificante. Sento che qualsiasi cosa mi venga di fare è perfetta, serve a me e a nessun altro.»
Il progetto di counseling che ho affrontato durante l’estate 2024 era incentrata principalmente sulla mia richiesta di un sostegno, da parte di Luciano, per il cambiamento di vita che stavo affrontando in quel momento, il trasloco dalla casa di famiglia, dopo la perdita recente di entrambi i miei genitori. Ero molto stanca, sia fisicamente che psicologicamente, mi sentivo svuotata e senza scopi né obiettivi e con l'unica relazione affettiva, quella con mia sorella, molto traballante e conflittuale. Inoltre dopo anni di lavoro come costumista teatrale, in seguito ai lockdown pandemici mi sono ritrovata senza il lavoro che avevo scelto per la vita, in una sorta di tabula rasa esistenziale. Il metodo della gestalt l'avevo già sperimentato in un lavoro di gruppo con Luciano e mi era piaciuto molto l'approccio, ecco perché ho pensato di affidarmi alla sua consulenza anche singolarmente. Le prime sedute sono state molto piacevoli, per me, ho trovato subito quel supporto che cercavo. A circa metà progetto siamo giunti al mio "nodo" , la relazione con mia sorella, e averlo affrontato dichiarando ad alta voce i sentimenti nei suoi confronti, sperimentando l’assenza di giudizio, mi ha aiutato ad allentare fino ad annullare il risentimento e la rabbia verso di lei. L'altro mio nodo riguardava l'assenza di scopo per quanto riguarda il lavoro, affrontato anche quello con successo, grazie all'accettazione di ciò che c'era in quel momento presente e alla possibilità che lo scenario potesse anche cambiare, nel futuro. Come dire:goditi il viaggio, intanto. C’è stato un momento molto difficile, prima dell'interruzione delle ferie di agosto in cui stavo scivolando verso uno stato di apatia e depressione, in cui Luciano ha saputo molto pazientemente prendermi per mano e farmi osservare senza giudizio che se mi abbandonavo a quel mood, poteva essere critico poi risollevarmi. È stato uno dei progetti di counseling emotivamente più intensi della mia vita. Un seme che sta producendo una gran bella piantina.